Riprendo il discorso, seguendo le tracce e le impronte… e mi domando:
qual è l’origine dei segni?
La parola segno, dal latino signum, era collegata al verbo tagliare o incidere.
Penso così ad un’azione che modifica una superficie liscia e per questo lascia un segno, anche nell’accezione più metaforica.
Allo stesso modo, il verbo scrivere si riferisce all’azione praticata con uno stilo, per lasciare un segno con l’inchiostro o graffiando una tavoletta di argilla o di cera.
Insegnare, in-segnare, è essere guidati ad entrare nel meraviglioso mondo dei segni, dei codici, dei simboli, che diventano suoni e parole e che aprono la mente su nuove letture.
Agli inizi della storia, nella preistoria, i disegni hanno semplificato la comunicazione tra individui e gruppi esprimendo, o imprimendo, ciò che la parola ancora non riusciva ad articolare, a trasmettere. La scrittura è una forma stilizzata di disegno e ci si arriva, o ci si ritorna, per supportare il linguaggio e fissare il pensiero dove non poteva giungere.
Cosa ha spinto gli esseri umani a tornare ad una rappresentazione fatta di disegni quando la ricchezza dei suoni e la complessità del linguaggio erano già evoluti?
Io credo che non abbiamo mai abbandonato la capacità di segnare e disegnare.
Se pensiamo invece alla scrittura come ad una scoperta, la crescita degli agglomerati umani e degli scambi tra gruppi ha reso le società sempre più complesse. Ed è proprio la quantità delle informazioni ad aver fatto ricorrere a dei supporti mnemonici per facilitare il calcolo, la classificazione dei beni, i resoconti sui fatti e gli eventi.
La scrittura può portare la parola lontano, nel tempo e nello spazio.
Quando una civiltà inizia a scrivere, in-segna la sua oralità. La lingua viene così tramandata attraverso la scrittura, pur mantenendo nella trasmissione orale la modalità privilegiata.
Il processo di creazione della scrittura è stato lungo e complesso e l’insieme senza confine dei segni si è incarnato nella parola.
Ogni segno rappresentava qualcosa (pittogramma), assumendo sempre più una forma stilizzata fino a raggruppare due o più parole in un unico concetto (ideogramma). Nel tentativo di voler trascrivere sotto forma di segni e simboli tutto il linguaggio parlato, si è proceduto a una sintesi sulla base fonetica in modo da avere un minor numero di segni ma con una complessità maggiore di combinazioni (fonogramma).
Prove di scrittura cuneiforme su argilla.
In Mesopotamia si struttura la scrittura cuneiforme, in Egitto la scrittura ideografica fatta con i geroglifici. Anche in Cina presero forma gli ideogrammi: tanti dialetti ma un’unica scrittura.
Nell’antica cultura Maya, in Mesoamerica, il sistema principale era formato dalla presenza di un simbolo, chiamato glifo, che rappresentava una sola parola oppure da un glifo con aggiunti dei segni come componenti fonetici.
Particolari di murale realizzato nella mia casa con glifi secondo il calendario Maya.
I glifi sono forme grafiche elaborate che possono rappresentare elementi della natura, reali o fantastici e figure antropomorfe. Hanno forme morbide e sono disposti a colonne accoppiate.
Dopo tanti adattamenti differenti, da disegno in segno, si è giunti agli alfabeti che conosciamo oggi. Nella nostra cultura, ogni segno corrisponde ad un suono, come in tanti alfabeti usati in Occidente, che derivano tutti da quello fenicio, copiato e trasformato nell’alfabeto greco (da cui discende l’etrusco e il latino), nell’aramaico (da cui deriva l’arabo, il persiano e le scritture indiane) ed infine nell’ebraico.
Ciottoli con lettere dell’alfabeto raccolti da Manfredo a Selva di Sogno (Siena)
Immaginiamo una tavola con tutte le scritture del mondo e capiremo quanto i vari alfabeti siano profondamente differenziati l’uno dall’altro.
Si va da quella araba, caratterizzata da forme calligrafiche sinuose e decorative, rappresentazione del divino, a quelle indiane con una ricchissima varietà estetica, dalle molteplici e primitive grafie africane, alla semplicità e funzionalità delle scritture nord-europee.
Le caratteristiche culturali, storiche e geografiche sono sintetizzate nel tipo di scrittura che una determinata cultura produce per conservare la sua storia.
La forma stessa delle lettere è il disegno dei popoli.
Alla prossimo Soledì!